mercoledì 7 luglio 2010

...la storia, la memoria, l’Italia e la radio...


Questa è la voce di Peppino Impastato e quello che sentite è un piccolo estratto della trasmissione Onda Pazza, che lo stesso Impastato conduceva dalla piccola sede di Radio Aut a Cinisi..
Erano gli anni '70...ed allora in Italia nascevano le radio libere...o antenne democratiche. Le definirono radio politiche, indipendenti e di contro informazione. Alcune erano autofinanziate altre, invece, erano economicamente rette da partite e gruppi politici.
Ma gli anni ’70 rappresentano anche un periodo fecondo dal punto di vista dell’interesse storico verso i mezzi di comunicazione di massa (si veda il libro di Peppino Ortoleva, Linguaggi culturali via etere) radio inclusa ovviamente.
La radio diventa in quegli anni strumento di e per fare informazione, riuscendo così a raccontare una pagina, come quella degli anni ’70, rimasta buia ed oscura, un decennio difficile da capire e da interpretare. De Luna ben descrive il binomio tra ''storia della radio e storia attraverso la radio”: “radio e storia costituiscono i termini di un binomio complesso e suscettibile di almeno due interpretazioni, entrambe di profonda suggestione” – così argomenta lo storico piemontese – “da un lato la radio come protagonista e testimone degli eventi del nostro tempo, in grado di documentarli in presa diretta, restituirli allo storico nella loro più immediata concretezza; dall’altro la radio come mezzo per raccontare la storia, strumento di divulgazione dotato di un proprio linguaggio, di formule organizzative e di modelli di narrazione assolutamente originali”. (Si veda Giovanni De Luna, Radio e storia. il programma “Voci di guerra”, in “Passato e presente”, Anno X, n. 26, maggio-agosto 1991)...

1 commento:

  1. mi scuso per l’errore ma il video non è stato scaricato. posto qua il link da cui vederlo:
    http://www.youtube.com/watch?v=Gd3bCzwb_Pc

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