Ma ancora prima di parlare di tutte queste cose....parto da me e da quella che è la mia memoria di voci, la mia memoria che parla di radio....
E’ difficile mettere insieme suoni, voci, pezzi che hanno fatto parte di me...che hanno accompagnato la mia crescita professionale e non solo...
se penso alla lettera A ..mi viene subito in mente il nome di Antonio un camionista casertano che dovevo intervistare...era la prima intervista!
Da giovane ed inesperta stagista qual’ero fui capace di stare per oltre mezz’ora chiusa in uno studio per un intervista che doveva durare si e no 5 minuti e passai il resto della giornata a tagliare quei 15 minuti che mi sembravano un infinità...
la B mi riporta a pensare alle vecchie bobine a nastro revox che non ho mai usato...fortunatamente sono arrivata in radio in un era in cui la tecnologia aveva già portato i registratori digitali semplificando di molto il duro lavoro di chi ‘da voce alle cose e alle persone’...
con la C mi viene spontaneo ricordare le cartine stradali che puntualmente mi portavo dietro per poi perdermi e trovarmi costretta a chiamare in redazione ammettendo l’ennesimo tentativo fallito di orientarmi tra le vie e le strade di Milano...oppure penso alle conferenze che puntualmente mi toccava seguire nei noiosi meandri dei palazzi comunali e regionali..non era il mio forte seguire quel tipo di servizi, lo ammetto...diciamo che ero più un tipo creativo..parola che comunque ha a che fare con la lettera C dopo tutto...
la D sa di Domeniche...le domeniche passate a finire reportage, o seguire manifestazioni in diretta...le domeniche in cui la maggior parte del mondo riposa e ozia ma chi fa radio no..senza nulla togliere a chi fa il medico o qualsiasi altro lavoro che non si ferma nel fine settimana..ma la D sa anche di Danni..quelli che facevo e che, ammetto nuovamente, continuo a fare...anche se dopotutto ho capito veramente che è solo sbagliando che si impara veramente qualcosa e così a furia di fare danni e sbagliare ho imparato a non cancellare ‘involontariamente’, anche se sarebbe più corretto dire distrattamente, i file prima di averli slavati..a controllare che lo spioncino della messa in onda non sia illuminato proprio nello studio dove decido di registrare...a non infilarmi in un ascensore se devo fare una diretta dalla piazza...insomma ho imparato da questa lettera, o meglio da questa parola, tante di quelle cose che per scriverle tutte bisognerebbe forse aprire un nuovo blog..;-)
E...come e per ora mi fermo qua e continuo a riflettere su questa mia memoria....sulle mie voci...
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